La guida Zagat è ora di Google

Il famoso marchio "Zagat Rated" esposto da ristoranti
e hotel, soprattutto in USA.

 Google ha annunciato ieri di aver acquistato la guida Zagat. Probabilmente questo nome non vi dirà nulla, ma anche se sconosciuta in Italia (figuriamoci a Biella) la guida bordeax negli USA è un'istituzione.

 

Attiva dagli anni 70, è l'esatto opposto di quello che rappresenta la ben più nota - in Italia - Guida Michelin: mentre la guida francese affida il giudizio sui ristoranti agli esperti, la valutazioni della guida Zagat provengono direttamente dai clienti. Uno dei primissimi esempi di contenuto generato dagli utenti, quando Internet ancora nemmeno esisteva e un piatto appetitoso per Google, che potrà pubblicare le recensioni Zagat direttamente su Google Maps.

Ho sempre sperato che anche in Italia Zagat facesse la sua comparsa: ricordo quando visitai San Francisco e New York, fui subito incuriosito dagli adesivi "ZAGAT RATED" che facevano bella mostra all'entrata di moltissimi locali.

Nel nostro Paese la cultura gastronomica ha subito numerose rivoluzioni, restando però sempre forse un po' con la puzza sotto il naso o con la puzza nel piatto.

Da una parte un populismo estremo, grazie allo sdoganamento della cucina mediatica con programmi come "La Prova del Cuoco" o le famose ricette che si aprono dopo la frase "benvenuti nelle mia cucina"; dall'altra l'elitismo dei gastrofanatici più intransigenti,  per i quali  in Italia (ma non solo) la Cucina con "c" maiuscola è sempre stata vista come un affare per pochi che ne capiscono.
I riferimenti quindi vanno da Antonella Clerici e Benedetta Parodi , alle blasonate guide Michelin, Espresso o Gambero Rosso.

Il modello Zagat invece ribalta tutti questi assunti: i migliori giudici non sono nè i presentatori, né gli espertoni; sono i clienti, magari meno esperti e meno visibili, ma più genuini, capaci di esprimere collettivamente una sorta di giudizio universale, diverso da quello del singolo esperto.