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sabato 15 ottobre 2011

Postare Automaticamente Su FB, Google+ e Twitter: Publish Sync

Il mondo dei social network ha ormai raggiunto ogni utente. Se prima le persone cercavano di restare alla larga da questi siti che potevano in qualche modo violare la loro privacy, adesso ci sono moltissimi utilizzatori che posseggono e sfruttano più di una piattaforma.


Quella a cui quasi nessuno riesce a rinunciare è Facebook, difatti, non possedere un account sulle pagine blu potrebbe “isolarvi” dal resto del mondo. Strano ma vero. Questo sito web ormai è utilizzato anche come punto di incontro dai ragazzi che lo sfruttano perfino come mezzo per organizzare le proprie serate bypassando il classico sms tramite cellulare o la normale telefonata.
Il sito creato da Zuckerberg non è l’unico ad essere visitato. Molti sfruttano la potenza dell’uccellino di Twitter o ancora il famoso Google Plus. Alcuni invece li usano tutti!

Condividere automaticamente su tutti i social network

Se fate parte delle persone che non si accontentano di un solo network, potreste avere difficoltà nel pubblicare uno stato su ognuno di essi. Perché non effettuare l’operazione automaticamente su tutti? Esiste un plug-in ideato per Google Chrome che vi consentirà di condividere il nuovo messaggio di stato su tutte le piattaforme (Facebook, Twitter e Google Plus).
Se siete interessati recatevi nella pagina del web store di Chrome e installate l’estensione Publish Sync. Dopo aver immesso questo componente, recandovi su uno dei social network compariranno delle nuove voci.
Ad esempio su Facebook, appena sotto lo spazio dedicato all’immissione del classico status, avrete la possibilità di spuntare le voci di “Twitter” e “Google Plus”. In questo modo potrete condividere la frase anche sugli altri network. Prima però, dovrete collegare gli account cliccando sulla nuova icona comparsa in alto a destra.

venerdì 14 ottobre 2011

Facebook Acquista Un Nuovo Servizio: Friend.ly

Facebook sta premendo il piede sull’acceleratore per cercare di non perdere i fedeli utenti che sembrano voler restare ancorati alle pagine bianche/blu. Per quanto Google Plus sia diventato un reale nemico della creatura ideata da Mark Zuckerberg, questo social network non minaccia ancora il successo di Facebook. 


La piattaforma targata Mountain View ha raggiunto un numero record di iscrizioni, soprattutto in seguito all’apertura della beta pubblica che consentiva a chiunque di registrarsi, senza necessità di invito.
Molte statistiche, però, hanno evidenziato che gli utenti non visitano molto Google+ che, infatti, ha raggiunto il suo maggiore record solo nei giorni successivi all’apertura, in seguito la situazione è tornata alla precedente.
Facebook, comunque, guarda avanti e immette nel suo carrello altri servizi che potrebbero riuscire a stuzzicare gli utenti, fidelizzandoli in modo assoluto. Da pochissime ore ha acquistato Friend.ly.

Cos’è Friend.ly?

Si tratta di una società, nata qualche anno fa, che consente agli iscritti di porre delle domande a tutti gli altri utenti della community. Le persone che approdano su questa piattaforma non solo possono levarsi qualche dubbio, ma anche rispondere ai punti interrogativi posti dagli altri.
Il sito ha raggiunto 25 milioni di utenti iscritti, ma al mese la piattaforma viene sfruttata “solo” da 300 mila utenti. Per entrambi le parti, nascerebbero delle grandi possibilità se questo servizio venisse inserito in Facebook. In tal modo, il social network potrebbe vantare di una nuova funzione per dilettare gli utenti, mentre Friend.ly avrebbe a disposizione un bacino di utenti molto più vasto: tutti gli iscritti di Facebook.
Le controparti hanno spiegato che attualmente il servizio, per porre e rispondere alle domande, rimarrà ancora autonomo, ma molto presto il colosso di Palo Alto potrebbe decidere di inserirlo in qualche angolo della sua piattaforma. In realtà, il primario scopo del social network era quello di acquisire una nuova società per portare ulteriori risorse.

Se i vigilanti giocano col P2P


Curioso esperimento messo in atto da una società assoldata per contrastare la pirateria di videogame sui circuiti di file sharing. E Deus Ex diventa un questionario per raccogliere informazioni sui pirati
 
Consapevole del fatto di non poter bloccare i condivisori del P2P e la loro glaciale efficienza nel distribuire quasi tutti i videogame di successo sui circuiti di file sharing, Vigilant Defender ha deciso di seguire la strada opposta: la società di contrasto alla "pirateria" telematica ha distribuito il codice dell'attesissimo Deus Ex (versione PC) - con tanto di questionario per gli utenti sulle loro abitudini di acquisto e download.

Spacciandosi per note crew attive sulla scena "warez", Vigilant ha distribuito il codice del gioco (apparentemente "ottenuto" da terze parti) con tanto di crack sui circuiti BitTorrent più frequentati, usando seedbox presi in affitto per velocizzare la diffusione della copia.

Dopo i primi livelli di gioco, però, la copia di Deus Ex spacciata da Vigilant era programmata per tornare al desktop e redirigere l'utente su un questionario da compilare online: le domande, neanche a dirlo, vertevano tutte sul prezzo ideale per un videogame commerciale, sulle motivazioni che avevano spinto al download della copia illegale e sull'eventuale intenzione di acquistarne una versione legittima in seguito.

James Grimshaw, founder di Vigilante Defender, dice di aver agito autonomamente, senza alcuna collaborazione da parte di Eidos - publisher di Deus Ex. Da soli, i produttori e le software house non avrebbero mai acconsentito a questo genere di esperimenti, sostiene Grimshaw, tuttavia la speranza dell'azienda è che i dati raccolti con il questionario possano risultare utili a "ripristinare l'equilibrio" fra download pirata e copie vendute nel mercato dei videogame.








Google, un negozio di musica dopo le nuvole?

Possibile espansione per il servizio in beta Google Music. BigG avrebbe intavolato una trattativa con le major del disco, in vista di uno store in stile iTunes. Potrebbe trattarsi di una sorta di cyberlocker per gli acquisti musicali
 
Semplici indiscrezioni, riportate in esclusiva dal quotidiano statunitense New York Times. I vertici di Google avrebbero intavolato un'intensa trattativa con alcune tra le principali major del disco, in vista di una significativa espansione del suo neonato servizio musicale in the cloud.

Proprio Google Music potrebbe ampliare a dismisura il suo raggio d'azione, sdoppiandosi in uno store per la vendita di file in formato MP3. Praticamente la versione in G degli scaffali digitali aperti da iTunes e Amazon.

L'azienda di Mountain View avrebbe anche una certa fretta: lo store di Music Beta potrebbe essere lanciato tra poche settimane.

Si tratta ovviamente di voci non confermate. BigG vorrebbe aprire il suo negozio virtuale - alcuni hanno parlato di una sorta di cyberlocker made in Mountain View - entro la fine del mese, in modo da contrastare colpo su colpo le strategie di Apple. Ma l'iter che porterebbe all'accordo con le major non sembra esente da ostacoli. Le grandi etichette sembrano non fidarsi, temendo la nascita di un nuovo covo per la condivisione selvaggia online.







Microsoft acquisisce Skype, ora è ufficiale


“L'operazione di acquisizione di Skype da parte di Microsoft può dirsi conclusa, ora c'è anche il benestare dell'antitrust europeo”



Ora è ufficiale: Skype è stata acquisita da Microsoft. La notizia dell'accordo risale allo scorso mese di maggio ma ora con il benestare dell'antitrust europeo l'operazione può dirsi conclusa e le due aziende possono pensare agli aspetti più operativi. Le tecnologie di comunicazione acquisit da Skype verranno quindi utilizzate per migliorare quanto offerto da Microsoft nei propri prodotti: Windows Phone, Xbox e i servili Live sono solo alcuni dei possibili aspetti coinvolti, ai quali si affiancano tutte le soluzioni professionali sviluppate a Redmond.
L'accordo è stato raggiunto con un controvalore economico di 8,5 miliardi di dollari che rappresenta una cifra decisamente importante. Microsoft deve quindi far fruttare questo investimento e oltra a poter contare su tecnologie VoIP strategiche avrà accesso anche a una community di utilizzatori decisamente vasta.




A livello operativo Skype diventa una divisione di Microsoft guidata da Tony Bates già CEO di Skype prima dell’acquisizione, che risponderà direttamente a Steve Ballmer. Per il momento i dipendenti Skype continueranno a lavorare nelle attuali sedi dislocate in vari Paesi e continueranno a essere garantiti tutti i servizi fino ad ora resi disponibili agli utenti.





giovedì 13 ottobre 2011

Facebook, Twitter, Linkedln e Google+ bloccati nel 77% delle aziende italiane

 “Nel 77% delle aziende italiane è inibito l'accesso ai social network. Kaspersky Labs pubblica i dati e suggerisce strategie tali da limitare i rischi permettendo così di accedere alle opportunità offerte da questi strumenti”



Facebook, Twitter, Linkedln e Google+ sono sempre più utilizzati nel tempo libero e anche da parte di molte aziende: diventano interessanti strumenti per informare i propri clienti, per creare iniziative e cogliere nuove opportunità commerciali. Queste piattaforme possono anche essere utili strumenti per raccogliere informazioni e a tal proposito esistono anche strumenti automatizzati che in modi più o meno leciti si occupano di archiviare e profilare le informazioni.
C'è però un secondo aspetto al quale per ora si è dedicata scarsa attenzione: Facebook, Twitter, Linkedln e Google+ espongono dati, profili e informazioni a un pubblico decisamente ampio e senza le dovute cautele si può anche perdere il controllo sulle informazioni condivise. Si crea così una situazione decisamente complicata: da una parte il social networking può essere un valido strumento ma per contro ci sono rischi non da poco da tenere in considerazione.
Kaspersky Lab ha fotografato l'attuale situazione in Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito per vedere come le aziende hanno per il momento deciso di affrontare il problema. La situazione più permissiva la si trova in terra tedesca dove il 63% delle aziende ha bloccato l'accesso ai social network, segue la Francia con il 64%, il Regno Unito con il 71% la Spagna con il 76% e l'Italia con il 77%.
Tutto sommato emerge un quadro nel quale si hanno ampie restrizioni che per certi versi non risolvono nemmeno il vero problema: bloccare l'accesso ai social network mette l'azienda al sicuro da eventuali malware e operazioni pericolose utilizzando le postazioni fisse (PC) ma l'utilizzo di smartphone è altrettanto diffuso e ancora ben poco controllato, come molti operatori hanno più volte segnalato.
La miglior strada pare quindi essere quella della gestione del rischio: stando anche a quanto diffuso da Kaspersky Labs, è necessario creare consapevolezza sulle potenzialità che certi strumenti posseggono, soffermandosi anche sui rischi ormai ben noti. Un'attenta gestione dei parametri relativi alla protezione della privacy, l'utilizzo di account aziendali e non di credenziali di accesso personali in abbinamento a software in grado di proteggere anche l'identica dell'utente possono essere utili elementi per provare a cogliere le opportunità offerte da Facebook, Twitter, Linkedln e Google+.

mercoledì 12 ottobre 2011

iPhone trafugato, le condanne


Un anno di libertà vigilata, 40 ore di servizi sociali e danni da pagare pari a 250 dollari per i due ragazzi che hanno venduto a Gizmodo un prototipo di iPhone
 
Il cosiddetto iPhonegate o Gizmodogate, dopo tante congetture, porta alle prime sentenze: niente galera per i condannati, ma solo servizi sociali, data la mancanza di precedenti.

I due californiani, Brian Hogan, ventiduenne di Redwood City, e Sage Wallower, ventottenne di Emeryville, sono stati riconosciuti come colpevoli di appropriazione indebita di proprietà smarrita e di ricettazione del prototipo di iPhone 4 affidato all'allora ventisettenne ingegnere Apple Gray Powell e finito nelle mani della redazione di Gizmodo, che l'avrebbe pagato tra i 5mila e i 10mila dollari.

La pubblica accusa aveva chiesto "qualche tempo in prigione" per i due. Solo che la mancanza di precedenti ed il fatto che Wallower avesse servito nell'esercito e Hogan nella polizia di Stato, ha spinto il giudice su più miti consigli: un anno di libertà vigilata, 40 ore di servizi sociali e danni da pagare pari a 250 dollari.

Apple non ha commentato la sentenza. I ragazzi non si sono dichiarati innocenti, di fatto ammettendo la colpevolezza e impedendo all'accusa di impugnare le dichiarazioni per falsa testimonianza.






Microsoft e i voti ai browser web


Internet Explorer è il meglio sulla piazza. Gli altri devono rincorrere. Ma la risposta della concorrenza non si fa attendere



Your Browser Matters è il nuovo "servizio" marcato Microsoft per verificare il livello di protezione offerto dal browser usato dall'utente. Il sito valuta la sicurezza di ogni software di navigazione in base a criteri come il supporto alle tecnologie anti-malware integrate in Windows e la capacità di inibire le minacce telematiche, ma i risultati sollevano polemiche e qualche commento al limiti dell'ilarità.


L'unico browser a ottenere uno "score" completo (4 su 4), tanto per cominciare, è Internet Explorer 9 (la Developer Preview di IE10 non ottiene un punteggio): il browser Microsoft sarebbe il non-plus-ultra della sicurezza online, garantisce Microsoft, mentre i prodotti più quotati della concorrenza come Chrome o Firefox impallidiscono di fronte alle capacità protettive di IE, totalizzando rispettivamente 2,5 e 2. Safari? Non pervenuto.


Tra le principali magagne di Firefox ci sarebbero l'incapacità di disabilitare un'estensione o un plugin sulla base del sito visitato, il mancato supporto alle tecnologie di protezione delle ultime versioni di Windows (Windows Protected Mode), la mancanza di una funzionalità integrata per il contrasto agli attacchi di tipo Cross-Site-Scripting. Chrome, d'altro canto, non è capace di "purgare" adeguatamente le pagine HTML contenenti codice "problematico", non riesce a bloccare codice insicuro veicolato attraverso connessioni sicure (HTTPS) e non sfrutta le tecnologie di protezione di Windows.


Trattandosi di un sito Microsoft, la risposta dei concorrenti assomiglia più alla constatazione dell'esistenza di una campagna di marketing che a una confutazione vera e propria dei risultati: Mozilla si limita a dire che "il sito Microsoft si fa notare soprattutto per le cose che evita di includere" nel giudicare la protezione offerta da un browser, mentre il responsabile del "webspam team" di Google Matt Cutts dice di non essere così sicuro che valga anche solo la pena rispondere alle illazioni provenienti da Redmond.

martedì 11 ottobre 2011

Il governo aumenta i poteri di Equitalia: pignoramento della casa in 2 mesi


Dopo i muscoli, Equitalia tira fuori le borchie: dal primo ottobre la società che si occupa delle riscossioni per conto dell'Agenzia delle entrate e dell'Inps è dotata di strumenti ancora più incisivi, grazie ad una nuova legge appena entrata in vigore. "Lotta all'evasione", la chiama il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti che spera così di ottenere 13 miliardi di euro nel 2011 per le casse vuote dello Stato. 


Ma in realtà le "vittime" di Equitalia (perché è di questo che molto spesso si parla) sono persone che i redditi abitualmente li dichiarano e le tasse le pagano ma che, a causa della crisi economica o di scelte imprenditoriali sbagliate, si sono trovate impossibilitate a onorare i debiti fiscali o previdenziali verso lo Stato. A questi si aggiungano i milioni di casi di persone che si ritrovano tra capo e collo cartelle esattoriali per multe o bollette spesso già pagate o inesistenti. Gli effetti del sistema adottato dall'ente di proprietà dell'Inps (49%) e dell'Agenzia delle entrate (51%) - i debiti sono relativi agli anni successivi al 2007 - non mancano di risvolti drammatici, a causa di un meccanismo sanzionatorio e di riscossione perverso che porta le somme dovute a crescere anche del doppio e del triplo nel giro di pochi anni. Ma andiamo con ordine.Cosa cambia con le nuove norme? Tanto per cominciare sparisce la notifica come atto, nel senso che il titolo recapitato presso il debitore sarà da oggi immediatamente esecutivo. Al malcapitato (è proprio il caso di dirlo) restano, sembrerebbe, solo sessanta giorni di tempo per presentare ricorso o in alternativa pagare l'intera somma. Con le norme precedenti tra la notifica, la successiva emissione della cartella esattoriale e quindi l'esecuzione, i tempi erano ben più lunghi e fino alla chiusura del procedimento poteva intercorrere anche un anno e mezzo.
L'abbreviazione dei tempi non è cosa di poco conto, soprattutto se sommata all'altra misura introdotta per la quale all'atto della presentazione del ricorso sarà obbligatorio versare un terzo della somma dovuta. Con la possibilità eventuale di chiedere sospensiva solo nel periodo successivo. E questo non è un dettaglio di poco conto, visto che il 40 per cento dei contribuenti ritenuti insolventi all'inizio della contestazione - spesso dopo anni di attesa - si rivelano invece in regola con il pagamento dei tributi. Ma non finisce qui. I mezzi a disposizione di Equitalia per riscuotere i crediti vantati dall'Inps o dall'Agenzia delle entrate saranno infatti applicabili immediatamente dopo i 60 giorni. Che vuol dire via libera a ipoteche sugli immobili, ganasce fiscali sugli automezzi, pignoramento del conto corrente bancario e blocco dei crediti verso terzi, tutti imputabili al presunto debitore. Tutte misure che da qualche anno a questa parte rischiano di mettere in ginocchio il tessuto economico in diverse zone d'Italia (sono un milione e 700 mila le abitazioni ipotecate da Equitalia) che, come noto, è fatto per gran parte di piccole e medie attività imprenditoriali.A gettare acqua sul fuoco delle inevitabili polemiche interviene il direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, che se ammette che a causa della nuova legge "i tempi di riscossione si sono ristretti", "non sono però i due mesi di cui si parla". Per il massimo dirigente, infatti, "i due mesi sono i tempi che ha il contribuente per fare ricorso, dopodiché c'é una procedura amministrativa che dura almeno 6-7 mesi per arrivare alla richiesta di pagamento. Comunque - prosegue Befera - per applicare le ganasce fiscali per importo inferiore ai 2 mila euro occorre fare prima due solleciti, per l'ipoteca c'é il preavviso, e anche qui passano altri mesi. Quindi i tempi sono abbastanza lunghi tuttora". Insomma bisogna contare sulla lentezza della burocrazia italiana, stando a quanto dice Befera, che parla però di "tempi tecnici". "Le nuove regole hanno praticamente eliminato la cartella di pagamento quando c'é un accertamento - spiega -. Abbiamo adeguato la legislazione italiana alle norme europee, dove l'accertamento è sempre immediatamente esecutivo", aggiunge.La sostanza comunque non cambia. "Queste misure sono il colpo di grazia per chi attraversa un periodo di difficoltà. E' gente che più della scure avrebbe bisogno di aiuto da parte dello Stato", dice Alberto Goffi, consigliere regionale in Piemonte e avvocato, da anni impegnato sul fronte anti-Equitalia. "Quello utilizzato dall'agenzia di riscossione è un sistema perverso per il quale al debito iniziale si applicano sanzioni e interessi che vanno dal 40 al 120%, con il risultato che chi è in difficoltà si troverà ancora più in difficoltà: come fa un imprenditore strozzato dalla crisi a pagare dopo tre anni una somma che ne frattempo è raddoppiata o triplicata?". La domanda è come sia possibile che tutto questo avvenga. "E' tutto legale anche se ingiusto", assicura. Secondo il sistema applicato, infatti, ad ogni voce debitoria verranno aggiunte sanzioni e interessi su cui Equitalia applicherà i suoi diritti di riscossione che vanno dal 4,5 al 9,5 per cento. "Ma basta che il debito sia nei confronti dell'Inps e l'aggio sale alla soglia massima", osserva Goffi. E ovviamente, aggiunge, "la percentuale spettante all'ente viene calcolata non sul debito iniziale, ma su questo più sanzioni e interessi".Resta il fatto che se non si vuole andare incontro a inevitabili tensioni sociali, la politica dovrà farsi carico del problema e intervenire allentando la morsa di Equitalia. "E stiamo attenti perché non stiamo parlando di evasori fiscali, come erroneamente si crede: sono persone che hanno sempre dichiarato i loro redditi e che invece ricevono un trattamento molto diverso e ingiusto rispetto a quello riservato ai grandi evasori fiscali", precisa ancora Goffi. Vengono in mente le transazioni di personaggi famosi come Valentino Rossi o Luciano Pavarotti: per aver eluso milioni di euro di tasse hanno patteggiato una somma di uscita ben inferiore alla somma evasa. "Per i piccoli artigiani o i lavoratori autonomi, invece, uscirne non sarà facile". Tanto più adesso che i tempi per il contribuente si sono ristretti sensibilmente.


Ecco come EQUITALIA rovina le famiglie in difficolta: un esempio pratico


"Equitalia", oltre ad applicare tassi di interesse pazzeschi (in pochi anni la cifra dovuta raddoppia, triplica...) strappa alle famiglie in difficoltà economica la casa, spesso pagata in anni e anni di rinunce e sacrifici:



Con le nuove normative approvate recentemente (in silenzio) Equitalia potrà prelevare i soldi direttamente dai conti correnti, e pignolare le case in SOLI 2 MESI dalla partenza delle procedure:  la cosa che fa ancora più schifo, viene le case dei poveri vengono SVENDUTE all'asta, a qualche ricco speculatore (magari un evasore fiscale che ricicla i soldi sporchi, anche tramite prestanome) che la acquista a prezzo stracciato, per rivenderla con calma, al doppio: anche se impiega 2,3 anni per venderla, è sempre un ottimo investimento...

Facciamo un esempio:

La tua casa vale 200.000 Euro:
con gli interessi di un mutuo ventennale, ne hai restituiti 350.000:

Se la casa non viene venduta alla prima asta, viene ripetuta, e il prezzo di partenza di abbassa di volta in volta: pertanto diventa una prassi, che alla prima non venga mai venduta:

Alla prima asta, il prezzo di partenza è di 130.000: niente!
L'asta si ripete: partendo da 100.000..... niente!
alla terza asta, si parte da 70.000 ... e viene venduta.

Poniamo che il tuo debito nei confronti di equitalia sia stato di 30.000 Euro: (magari l'importo dovuto è di 10.000 ma tra interessi e penali, in qualche anno è arrivato a 30.000) per recuperarli, svendono la tua casa a 70.000, dopodiché ti trattengono i 30.000 del tuo debito, ti addebitano le spese (dell'asta e delle pratiche) per un importo di ulteriori 5.000 e ti restituiscono........... 35.000 euro!

per sanare un debito iniziale di 10.000 Euro, ti hanno privato della tua casa che hai pagato 350.000 euro, restituendoti 35.000 Euro: in pratica, quel debito ti è costato la bellezza di 305.000 Euro... visto che ti hanno tolto la casa che hai pagato 350.000 euro, ai quali scaliamo i 10.000 del debito iniziale sommati ai 35.000 che ti hanno restituito dopo la vendita all'incanto.

TUTTO QUESTO è LEGALE, E AVVIENE NEL TUO PAESE: SI CHIAMA "EQUITALIA".. (potevano risparmiarsi di coinvolgere la parola "equità"...)


DIFFONDI QUESTO ARTICOLO, FALLO LEGGERE AI TUOI AMICI, CONSIGLIALO, CONDIVIDILO SUI SOCIAL NETWORK... FACCIAMO SAPERE A TUTTI COSA AVVIENE NEL NOSTRO PAESE NELLA TOTALE INDIFFERENZA... MOLTA GENTE SI è SUICIDATA DOPO AVERE SUBITO TUTTO QUESTO, ALTRI SI SONO AMMALATI DI CUORE FINO AD AVERE UN INFARTO, ALTRI SONO ENTRATI NEL TUNNEL DELLA DEPRESSIONE... QUESTE COSE NON DOVREBBERO ACCADERE IN NESSUN PAESE DEMOCRATICO!!!

Tutto questo potrebbe essere accaduto anche a qualcuno che conosci, ma non sai niente: PERCHE' GRAZIE ALLA MENTALITA' CHE CI HANNO IMPOSTO ATTRAVERSO I MASS MEDIA, AVERE DIFFICOLTA' ECONOMICHE è CONSIDERATO UNA VERGOGNA... anziché solidarizzare con chi è meno fortunato, sembra quasi che avere problemi dovuti alle vicissitudini della vita sia una colpa... non avere una famiglia ricca, avere la sfortuna di perdere il lavoro... è una colpa?



 

Xbox Companion App: Windows Phone controlla la console

“Con Xbox Companion App sarà possibile controllare le principali funzionalità di Xbox utilizzando il proprio Windows Phone”


Microsoft sta per rendere disponibile Xbox Companion App, un'interessante app per il proprio Windows Phone attraverso la quale lo smartphone può essere usato come un vero e proprio controller per Xbox. Dal display dello smartphone sarà possibile accedere al marketplace Live, selezionare un contenuto da visualizzare attraverso la propria Xbox e accedere a eventuali informazioni aggiuntive. Oltre a queste funzionalità saranno anche disponibili gli elementari controlli per il play, pausa, volume etc.
Xbox Companion App è solo una delle novità promesse da Microsoft in ambito Xbox. Infatti, la console di gioco è destinata a diventare un componente sempre più centrale nell'esperienza d'uso dell'utente: riconoscimento vocale, tecnologie Kinect e Xbox Live sono solo alcuni degli elementi chiave per questa attesa evoluzione.
Al momento non è ancora nota la data di rilascio di Xbox Companion App sul market place ufficiale di Microsoft ma nel post pubblicato su Windows Team Blog vengono promesse tempistiche molto brevi. Appare superfluo ricordare come l'ambito legato al gaming e più in generale all'hardware sia, stando alle più recente trimestrali, uno dei settori più profittevoli per la casa di Redmond e un ampliamento strategico verso settori affini al gaming e all'entertainment è sicuramente prevedibile.






Facebook arriva, finalmente, su iPad

 Facebook rilascia, a distanza di tempo, la propria applicazione per iPad: ottimizzata per funzionare con interfaccia touchscreen”


L'esperienza di utilizzo di Facebook sui dispositivi mobile ha sempre incontrato qualche problema: le app ufficiali sviluppate dal popolare social network sono, da sempre, state al centro di polemiche. A distanza di mesi dalle prime indiscrezioni, ecco allora che Facebook ha presentato ieri la propria applicazione ottimizzata per iPad.
Facebook per iPad sarebbe dovuto arrivare, secondo le indiscrezioni, in occasione dell'F8 la conferenza per sviluppatori che si è tenuta il mese scorso. Secondo quanto riportato da Facebook l'esperienza di utilizzo che il social network permette di avere sul popolare tablet sarà completa: la possibilità di avere foto più grandi, da sfogliare attraverso le comuni gesture tipiche delle interfacce touchscreen.
iPad

Sulla sinistra è presente la colonna che permette di controllare le differenti pagine di Facebook, offrendo l'accesso ai messaggi, al news feed e alla lista dei propri contatti. Il sistema di notifica è mutuato direttamente dall'interfaccia per PC.
iPad
Il sistema di chat è stato invece rivisto e ottimizzato per essere utilizzato al meglio con interfaccia touchscreen. Anche i giochi e le app per Facebook ora saranno disponibili a tutto schermo anche su iPad. Insieme alla nuova app per iPad, inoltre, Facebook ha anche apportato alcuni aggiornamenti alla applicazione per iPhone.

lunedì 10 ottobre 2011

Windows 8: Ridotto il consumo di memoria rispetto a Windows 7

Il 13 Settembre 2011, ad Anaheim in California, si è tenuto BUILD, l’evento che tutti aspettavamo, in cui Microsoft ha finalmente mostrato al mondo le meraviglie di Windows 8.
 
Diversamente da quanto accaduto al CES 2011, presieduto da Steve Ballmer, in cui avevamo visto solo un Windows 7 capace di girare bene anche su processori ARM, questa volta Steven Sinofsky ha avuto l’onore di presentare il vero Windows 8, un prodotto interessante e ricco di novità.
Windows 8 Italia ha documentato in diretta lo streaming, con un LiveBlog che avete seguito in quasi 3000 utenti (grazie a tutti!), ma adesso andiamo ad analizzare i punti salienti della conferenza.
PRESUPPOSTI
La conferenza inizia puntualissima alle 18:00 (ora italiana), con Sinofsky che spara alcuni numeri:
  • 450 milioni di copie vendute di Windows 7, che supera così Windows XP.
  • 542 milioni di utenti ogni mese per Windows Live.
PUNTI CHIAVE
Windows 8 funzionerà su un’ampia gamma di device, con form factory e hardware molto differente (tantissimi dispositivi in bella mostra sul tavolo della conferenza), garantendo: un’esperienza touch senza precedenti, consumi energetici ridottissimi, retrocompatibilità con tutto ciò che funzionava su Windows 7, tanta connettività e servizi cloud.
PRESTAZIONI
Windows 8 funzionerà sui PC adatti a Windows 7, ma anche su dispositivi meno potenti. Viene mostrato un netbook Lenovo con 1GB di RAM, sui cui il solo Windows 7 SP1 ne consuma 404MB (32 processi), mentre Windows 8 solo 281MB (29 processi).
Windows 8 gira bene su tutti i dispositivi in sala, a partire dal superdotato con tre schede video Nvidia in parallelo, sino al piccoletto col processore ARM.
INTERFACCIA IMMERSIVE
Julie Larson-Green ha il piacere di mostrare l’uso della nuova interfaccia Immersive, anche se l’emozione le gioca qualche brutto scherzo. Tutta l’esperienza utente è molto piacevole, grazie alla fluidità dell’interfaccia e all’intuitività con cui è possibile svolgere qualsiasi attività.
La nuova schermata Start è dominata dalle Live Tile, come su Windows Phone 7, che mostrano in tempo reale notifiche, aggiornamenti e altre informazioni utili, in modo molto accattivante.
Vedere foto e video è molto piacevole, così come interagire con i social network e navigare su internet, anche grazie alla gestione del multitasking, che permette di affiancare più applicazioni sullo schermo, ridimensionandole a piacere, come una sorta di evoluzione dell’Aero Snap di Windows 7.
SVILUPPO
L’evento era dedicato agli sviluppatori, quindi ampio spazio a questo argomento. Lo sviluppatore, grazie alle nuove API WinRT, potrà utilizzare tantissimi linguaggi per le applicazioni in Metro-Design, tra cui molti del mondo web, ovvero: C, C++, C#, VB, Javascript, HTML5.
Vengono esaltati i tool di sviluppo Microsoft (Visual Studio 2011 ed Expression Blend 5), capaci di far scrivere meno codice e in meno tempo, più ottimizzato per la nuova interfaccia.
L’ecosistema si infittisce, infatti è possibile trasformare rapidamente un’applicazione Silverlight per browser in una nativa per il nuovo OS. Cambiando un paio di righe di codice è possibile rendere compatibile con Windows Phone 7 un’applicazione nata per Windows 8.
MARKETPLACE
Per lo sviluppatore, caricare i propri lavori sul Marketplace è facilissimo, inoltre ha massima libertà perché può anche decidere di distribuirli tramite in proprio sito web (lodevole la possibilità di rimandare al sito dello sviluppatore per il download, anche dal Marketplace stesso).
Dall’altro lato, per l’utente finale, c’è finalmente garanzia di sicurezza (perché le applicazioni vengono verificate da Microsoft) ed un’esperienza piacevole grazie all’interfaccia Metro e alla possibilità di scaricare in prova le applicazioni a pagamento.
INTERFACCIA CLASSICA
Passare al “vecchio” desktop è un gioco da ragazzi, giusto il tempo di premere un tasto e lo switch è istantaneo. La grafica Metro qui non si impone troppo pesantemente, ma sono presenti piacevoli novità come la barra Ribbon e la nuova finestra di trasferimento file.
Su configurazioni multi monitor si ha finalmente la Taskbar su entrambi gli schermi, inoltre è possibile affiancare Immersive e Classic, uno per schermo (davvero fantastico!).
Durante l’uso dell’interfaccia tradizionale, tutte le app Metro vengono sospese, in modo da non consumare CPU e batteria, il che porta enormi benefici in termini energetici e prestazionali.
BOOT e STANDBY
I tempi di boot sono ridottissimi su tutti i dispositivi, il che è gradito sia nel tempo libero, che nel lavoro.
La ripresa dallo standby è istantanea e a riposo i consumi energetici sono pressoché nulli, pur mantenendo attivi i vari servizi di notifica e aggiornamento. Questo porterà enormi benefici in termini di autonomia sui dispositivi mobili, ma anche di rispetto dell’ambiente sui computer tradizionali.
NUOVO HARDWARE E NUOVI DRIVER
Giroscopio, accelerometro e magnetometro saranno uno standard sui dispositivi Windows 8, opportunamente accompagnati da nuove API per sfruttarli al massimo. I chip NFC permetteranno di far interagire il device con altri oggetti. L’uso dell’hardware più svariato sarà incredibilmente semplice grazie ai nuovi driver, capaci di interfacciarsi efficacemente anche con Immersive.
MASSIMO CONTROLLO
La connessione 3G viene gestita ottimamente dall’OS, anche grazie ad applicazioni Metro per i vari operatori mobili (mostrati AT&T e Vodafone) che permettono di tenere sotto controllo il consumo di banda.
Il nuovo Task Manager, nell’interfaccia classica, ci darà il massimo controllo su tutti gli aspetti del sistema, dalla possibilità di monitorare e fermare i processi, sino al monitoraggio dell’I/O del disco.
Il trasferimento file, velocissimo con USB 3.0, può finalmente essere messo in pausa con un click.
GLI ULTRASOTTILI
Tra i tanti device mostrati, gli “ultrabook” hanno fatto più volte applaudire il pubblico. Sono stati mostrati modelli Acer, Asus e Toshiba, davvero sottilissimi e leggeri, ma resistenti e dotati di CPU Intel.
FORMATTAZIONE FACILE
Il pannello di controllo Metro è molto intuitivo, davvero simile a quello di uno smartphone, e come tale si arricchisce di due importanti funzionalità: Reset e Refresh. Con il Refresh si riporta il sistema allo stato originario, ma senza perdere i file personali, mentre con il Reset si cancella completamente tutto, riportando il PC allo stato di fabbrica.
INTERNET EXPLORER
Internet Explorer 9 si conferma re dell’accelerazione hardware e in Metro viene dato maggiore spazio alle pagine internet, grazie agli elementi a scomparsa.
L’anteprima di IE 10 mostra il supporto nativo ad HTML 5 e si avvantaggia delle nuove API touch di Windows 8.
CLOUD
L’integrazione con i social network e Skydrive, per quanto riguarda le foto, è ai massimi livelli, tramite una bellissima galleria unificata.
Per altre cose invece dovremo continuare a fare riferimento all’interfaccia web (il che ci dispiace soprattutto per Skydrive, ma la disponibilità di molte nuove API fa ben sperare nello sviluppo di applicazioni che colmino questa lacuna).
Interessante la sincronizzazione delle impostazioni utente tra tutti i nostri dispositivi, grazie al semplice ausilio delle credenziali Windows Live.
GIOVANI SVILUPPATORI
Molte delle applicazioni realizzate per questa grandiosa anteprima sono state scritte da giovani stagisti, studenti di college che hanno lavorato qualche settimana con Microsoft, mettendo le mani su tutte le API di Windows 8, ancora in via di definizione. Vengono mostrati in un video a Redmond, ma 20 di loro sono in sala e ricevono l’applauso del pubblico.
 
 
 
 

iPhone 4S, un milione di prenotazioni

Superato il record della precedente versione del celebre Melafonino. Il device made in Cupertino sbarcherà venerdì prossimo sui mercati di Stati Uniti e Canada
Ad annunciarlo è stato un comunicato stampa diramato da Apple: i preordini di iPhone 4S hanno raggiunto quota un milione in appena 24 ore, superando il record di 600mila unità detenuto dalla precedente versione del celebre Melafonino. Il nuovo device made in Cupertino sbarcherà il prossimo 14 ottobre sui mercati di paesi come Stati Uniti, Canada, Francia e Regno Unito.

"Siamo strabiliati dall'incredibile reazione dei clienti ad iPhone 4S - ha spiegato Phil Schiller, vicepresidente del worldwide product marketing di Apple - I preordini iPhone 4S il primo giorno sono stati in assoluto i più numerosi rispetto a qualsiasi nuovo prodotto mai lanciato da Apple e siamo entuasiasti nel vedere che i clienti amano iPhone 4S almeno quanto noi". 

domenica 9 ottobre 2011

Skype, Unione Europea autorizza Microsoft per l’acquisto

Skype, Unione Europea autorizza Microsoft per l’acquisto

L’operazione che, a questo punto, porterà Microsoft ad acquistare il noto software VoiP Skype era stato visto con grande preoccupazione da molti operatori del settore, come ad esempio la società italiana responsabile del software Messagenet. Nonostante le proteste, però, l’Unione Europea ha autorizzato il colosso di Redmond a procedere nell’operazione.


La presenza di Google sul mercato, però, con servizi come Google Voice, ha convinto l’UE che non sarebbe stato giusto impedire a Microsoft l’ingresso del mercato, dato che l’azione non costituisce al momento l’inizio di un’azione di monopolio. Anzi, l’arrivo di Microsoft potrebbe far aumentare abbastanza la concorrenza da portare le case coinvolte a ricorrere a prezzi sempre più vantaggiosi, per la gioia di noi utenti.

 
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