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mercoledì 19 ottobre 2011

Arriva Swarmbit, il nuovo social network di prossimità


Completamente gratuito, il nuovo social network di prossimità Swarmbit permette di connettersi e comunicare in tempo reale con le persone che si trovano nello stesso “cerchio di prossimità” – anche se non si conoscono – e di condividere in modo semplice e veloce diversi tipi di file: foto, video, musica, presentazioni, documenti ed altro. 


Il loro valore è rappresentato proprio dall’immediatezza, dalla possibilità di poterli scambiare e possedere “qui ed ora”, senza dover attendere.
Appena si avvia Swarmbit, la schermata principale “Mappa” rileva automaticamente la posizione dell’iPhone: a questo punto è possibile creare in quella zona la propria cartella ed inserire le informazioni richieste. Una di queste è la durata della cartella temporanea, ossia il numero di ore in cui rimarrà attiva e visibile sulla mappa (minimo 1 ora e massimo 24 ore). Trascorso questo tempo, il suo contenuto non sarà più disponibile.
Una delle caratteristiche principali dell’app è proprio la “temporary”, la possibilità di condividere contenuti limitati nel tempo, scaricandoli direttamente e liberamente dalla cartella. Condizione fondamentale è che ci si trovi all’interno del raggio d’azione precedentemente impostato: da un minimo di 100 metri ad un massimo di 1.000 metri. I contenuti scaricati saranno salvati in MyFiles e rimarranno disponibili anche quando la cartella sarà scaduta o nel caso in cui ci si allontani dal cerchio di prossimità.
Sarà quindi possibile gestire i file, eliminandoli o esportandoli tramite i maggiori CLOUDS: DropBox, SugarSync e Box.net, in modo da averli sempre disponibili sul proprio smartphone e anche sul PC. Non solo, oltre ad essere easy-to-use, Swarmbit presenta anche una forte componente social: abilitando la Bacheca, si dà agli altri “membri dello sciame” la possibilità di commentare i singoli file e la cartella.

Apple, venduti 4 milioni di iPhone 4S in tre giorni.


iPhone, apple

Ottimo debutto per l’ultimo gioiello di Cupertino presentato al pubblico il giorno prima della scomparsa di Steve Jobs. File davanti ai negozi e in 24 ore più di un milione di ordini on line. In Italia uscirà il 28 ottobre

Sono oltre quattro milioni gli iPhone 4S venduti nel fine settimana del debutto. Lo rende noto la Apple, ricordando che il lancio è avvenuto lo scorso 14 ottobre in Giappone, Australia, Francia, Regno Unito, Canada e Stati Uniti. Nelle prime 24 ore la società ha collezionato anche oltre un milione di ordini online, battendo il record delle 600.000 richieste che ci furono per l'iPhone 4.

Presentato al pubblico il giorno prima della scomparsa del fondatore della Apple, Steve Jobs, l'iPhone 4S non aveva suscitato troppo clamore perché molto simile al predecessore ma l'annuncio del programma vocale "Siri" sembra aver spinto il nuovo record di vendite, con le consuete interminabili file davanti ai negozi di mezzo mondo . Oltre al record di vendite dell'iPhone, Apple sottolinea come oltre 25 milioni di persone stiano usando il sistema operativo di telefonia mobile iOS e sono oltre 20 milioni gli utenti che si sono registrati per il servizio gratuito "Cloud". L'iPhone 4S uscirà in Italia il prossimo 28 ottobre ed entro la fine dell'anno sarà distribuito in altri 70 Paesi.






Free File Wiper


Eliminazione sicura, da menù contestuale. Gratuito, per Windows
Nei giorni scorsi abbiamo visto come rendere Windows un po' più Mac, grazie ad una funzionalità di etichettatura visiva delle cartelle integrata nel menù contestuale. Un'altra funzione di cui spesso si sente la mancanza nei sistemi operativi di Redmond è quella dell'eliminazione sicura dei file. Il sistema con cui Windows elimina le risorse dall'hard disk non è spesso affidabile. Anche quando si svuota il cestino, i documenti vengono temporaneamente eliminati dalla tabella di allocazione, ma restano sulla superficie dell'HDD fino a quando un processo non decide di usare proprio quello spazio, sovrascrivendo i vecchi dati. Questa modalità, se da un lato permette il recupero dei file in caso di errori o problemi di svariata natura (utilizzando apposti tool come Recuva), dall'altro non garantisce l'impossibilità di recuperare il contenuto di quanto si voleva far sparire. Da che mondo è mondo, Linux ha sempre avuto due comandi distinti per la cancellazione dei file, di cui uno è simile al sistema usato in Windows, mentre l'altro è un vero e proprio distruggi-documenti avanzato.

Questa funzionalità può essere aggiunta all'OS di Redmond, nel menù contestuale, attraverso l'uso di Free File Wiper, un freeware progettato all'uopo.
Il software non richiede installazione e per usarlo fin da subito è sufficiente un doppio clic sull'eseguibile presente all'interno dello ZIP. All'avvio viene mostrata la schermata di spiegazioni e per sbarazzarsene è sufficiente un clic sulla croce rossa presente in alto a destra sulla cornice della finestra.



Ora, senza fare nient'altro l'eliminazione sicura delle risorse sarà disponibile direttamente nel menù contestuale delle stesse. Quindi, fare clic destro su un qualsiasi file e scegliere Invia a/Free File Weeper. Una schermata di conferma chiederà se procedere all'eliminazione o meno. Cliccare su Yes. Attenzione, perché l'operazione non è reversibile.





Allo stesso modo, è possibile portare fare un drag&drop della risorsa sul cestino che compare in basso a destra del desktop. Anche in questo caso l'operazione non è reversibile! L'icona in sovrimpressione può essere spostata ovunque sullo schermo, in base alle proprie esigenze.



Da qui, è possibile scegliere la modalità di cancellazione fra quelle proposte (Quick erase a 1 passata, Normal erase a 2 scritture, Secure erase a 3 scritture, Maniacal erase a 7 passate). Si può scegliere se far partire Free File Wiper insieme allo startup di Windows (Autostart with Windows), se integrarlo nel menù contestuale o meno (Integrate in explorer "Send to" menu) e se mostrare il messaggio di conferma della cancellazione (Don't show confirm window - delete files automatically).



Con Free File Wiper, quindi, la cancellazione sicura dei file salta a bordo di Windows, in modo semplice e veloce.

Sistema Operativo:WindowsXpWindows VistaWindows Seven
Lingua:Non in italiano
Prezzo:gratuito
Dimensione:113 KB
Feed:Xml

Facebook ha una relazione complicata col cervello

 L'estensione della propria rete sociale è collegata all'estensione di alcune parti del cervello. Ancora non si è in grado di dire, però, quale delle due influenzi l'altra
 
Sulla rivista Proceedings of the Royal Society B Biological Sciences è stato pubblicato uno studio, condotto da un team di ricercatori della UCL (University College London), che dimostra una correlazione tra la grandezza di alcune aree cerebrali e l'ampiezza della propria rete di amici su Facebook.

La ricerca è stata condotta su un gruppo di 150 volontari, di cui sono state analizzate le risonanze magnetiche della testa. Sono stati, poi, contati i loro amici, sia su Facebook sia nella vita reale. In realtà la correlazione tra la rete "reale" e il volume della matera grigia è stata rilevata per una sola area cerebrale, l'amigdala: un precedente studio aveva già dimostrato un legame di proporzione diretta tra la materia grigia e l'ampiezza e la complessità delle reti sociali reali.

Per le restanti tre aree del cervello considerate, invece, la correlazione tra la loro dimensione e la dimensione delle reti sociali esiste solo quando si parla di amici virtuali, mentre è totalmente assente nel caso di amici reali. Le aree analizzate sono: il solco temporale superiore, area legata alla percezione sociale, la circonvoluzione temporale media, associata alla lettura degli stimoli sociali, e la corteccia entorinale, legata alla memorizzazione.

Il problema è che, nonostante sia stata evidenziata una correlazione tra i due fenomeni, non è stato ancora possibile stabilire la direzione di tale correlazione: le persone con queste tre aree del cervello particolarmente sviluppate sono maggiormente predisposte a stabilire amicizie su Facebook, o la dimensione della propria rete sociale può stimolare le aree del cervello in questione?

La risoluzione di questo punto è centrale non solo per il caso specifico della singola ricerca ma per l'interpretazione di un concetto più ampio: "La domanda interessante ora - spiega il dottor Ryota Kanai, tra i ricercatori autori dello studio - è se queste strutture cerebrali possano cambiare nel tempo. Questo può aiutarci a rispondere a un'altra domanda: Internet sta cambiando i nostri cervelli?".

Persino il professor Dunbar, autore della celebre teoria del numero massimo di relazioni instaurabili, è intervenuto sul tema, concordando che "la questione rilevante rimasta insoluta è se queste parti del cervello siano determinate dai geni o se, inserendo delle persone in un adeguato contesto sociale, queste aree cerebrali crescano e, quindi, possa crescere a sua volta il numero di relazioni che si possono intrattenere nella vita adulta".

Lo studio, infine, riportano gli autori, ha dimostrato anche che il numero di amici su Facebook riflette il numero di amici non virtuali. Se questo fosse vero si metterebbero a tacere le ricerche che collegano il massiccio uso di Internet all'aumento delle diagnosi di autismo. In realtà, però, è una questione ancora controversa e non mancano le voci fuori dal coro: la dottoressa Heidi Johansen-Berg del Centro per l'imaging a risonanza magnetica funzionale del cervello dell'Università di Oxford, ha dichiarato che in realtà lo studio dimostra solo una debole relazione tra il numero di relazioni Facebook e il numero di amici nel "mondo reale".

"Può darsi - prosegue - che il numero di amici Facebook sia più strettamente correlato con il quantitativo di tempo passato su Internet, con l'età o con il tipo di telefonino che si possiede". "Lo studio - conclude Johansen-Berg - non è in grado di dire se usare Internet sia una cosa buona o meno per i nostri cervelli".





Screenshoter: programma grautito per gli screen

Per uno STAMP davvero molto avanzato. Gratuito per sistemi operativi Microsoft


Quante volte avete avuto necessità di catturare la schermata del monitor o una porzione di essa? Adesso c'è un piccolo software in stile portable (quindi privo di installazione), che consente di fare tutto ciò con un semplice clic.


Si chiama Screenshoter e, una volta scaricato l'archivio dal link del download, è sufficiente un doppio clic sull'eseguibile contenuto in esso per avviarlo. Viene subito mostrata una finestra recante in dettaglio tutti i termini di licenza. Cliccare su per procedere e poi su OK per visualizzare la finestra del programma.






A questo punto, si può iniziare tranquillamente ad usare il programma.



Nella sezione Regione è possibile selezionare se scattare una foto all'intero schermo o a un'area specifica, cliccando sul pulsante Area. Comparirà un rettangolo rosso, completamente personalizzabile nelle dimensioni, per tracciare con esattezza l'area di cui si vuole effettuare lo screenshot. Per confermare, fare clic destro o doppio clic, mentre per annullare premere il pulsante Esc sulla tastiera.




Dall'area Formato immagine, selezionare invece l'estensione del file da salvare (JPG, PNG, BMP), mentre in destinazione, usando il pulsante con i tre puntini, è possibile scegliere dove salvare lo screenshot dopo lo scatto. Di default, il salvataggio avviene sul Desktop.



Al termine della configurazione, cliccare sul pulsante Screenshot o usare il tasto STAMP presente sulla keyboard.
Dal menu Impostazioni è possibile decidere se visualizzare in primo piano o minimizzare la finestra del programma (menù Finestra).



Dal menù Risparmio, invece, è possibile scegliere se includere o meno il cursore nello screenshot (Mostra del cursore), scegliere la qualità dell'immagine JPG e creare un nome del file predefinito, alla quale poi il programma in automatico aggiunge una numerazione. Il menù Lingua, infine, consente di impostare la lingua dell'applicativo.



Con Screenshoter, recuperare le immagini dal proprio monitor è davvero uno scherzo.

Sistema Operativo:WindowsXpWindows VistaWindows Seven
Lingua:In italiano
Prezzo:gratuito
Dimensione:167 KB
Feed:Xml

martedì 18 ottobre 2011

UE, denari per la banda larga

Pronta un'iniezione da 10 miliardi di euro. Entro il 2020, la metà della popolazione comunitaria dovrà essere raggiunta da velocità a 100Mbps. Si spera di incentivare il settore privato, in particolare nelle aree rurali
 
Una manovra da circa 10 miliardi di euro, annunciata dai vertici della Commissione Europea per favorire lo sviluppo delle infrastrutture legate alla banda larga e larghissima. In particolare in quelle aree rurali viste dagli operatori come meno redditizie, ovvero più bisognose di investimenti da parte delle autorità comunitarie.

Quale obiettivo per la Commissione d'Europa? Entro l'anno 2020, metà della popolazione europea dovrà godere delle velocità a 100Mbps. E sarà di 30Mbps il limite minimo per tutte le abitazioni nei vari stati membri. Il governo del Vecchio Continente inizierà a iniettare liquidità a partire dal 2014.

"L'Europa ha bisogno di queste reti ad alta velocità, affinché la sua economia diventi più competitiva nel futuro - ha spiegato un portavoce della Commissione - Per creare nuovi posti di lavoro e in generale favorire la prosperità".

Nelle speranze degli stessi commissari europei c'è il prossimo sviluppo di un singolo mercato dei servizi digitali, ovviamente favorito da successivi investimenti da parte degli operatori. Secondo le stime, il settore privato potrebbe sborsare dai 6 ai 15 euro per ogni euro offerto dalle autorità comunitarie entro il 2020.





lunedì 17 ottobre 2011

Windows Repair



Perché riparare Windows è un gioco da ragazzi! Gratuito, per gli OS da XP in poi


Sistema Operativo:WindowsXpWindows VistaWindows Seven
Lingua:Non in italiano
Prezzo:gratuito
Dimensione:765 KB
Windows non è certo la perfezione: a volte, neanche quando il sistema operativo è perfettamente ripulito si riesce ad avere un sistema stabile, anche se un plauso a Redmond va comunque riconosciuto a Redmond per la stabilità raggiunta con l'ultimo SP di Windows XP e con il rilascio di 7. Nonostante gli immensi sforzi profusi, però, dopo parecchie installazioni e conseguenti disinstallazioni di software e dopo qualche giorno di intenso uso, Windows presta spesso il fianco a rallentamenti e malfunzionamenti di ogni sorta. Dopo un po', si arriva al punto di pensare che la soluzione definitiva migliore sia nuovamente una bella formattazione, con tutti i problemi del caso: backup dati, recupero driver, recupero applicativi e via discorrendo. Esiste comunque una soluzione da provare preventivamente alla formattazione e si concretizza in un tentativo di riparazione dei componenti del sistema operativo. Come? Giusto con qualche clic sulle finestre di Windows Repair!

Il programma è una sorta di wizard che guida l'utente in una corretta procedura di messa a punto di Windows, sottolineando tutti i passi fondamentali da seguire. Così, in pochi clic, Windows Repair raccomanda di pulire il sistema dalle infezioni, di effettuare una scansione del disco, di eseguire un'analisi del file system e di creare un punto di ripristino. Infine, in automatico, esegue tutta una serie di riparazioni, che agiscono, a seconda della modalità scelta dall'utente, per svolgere le seguenti attività:
Reimpostazione le autorizzazioni del Registro di sistema
Ripristino permessi dei file
Ripristino file di sistema
Ripristino WMI
Riparazione Windows Firewall
Riparazione Internet Explorer
Riparazione MDAC e MS Jet
Riparazione file Hosts
Rimozione i file temporanei
Riparazione impostazioni proxy
Ripristino Windows Updates
Riparazione Winsock e cache DNS

E tanto altro, senza che l'utente debba necessariamente essere un esperto. Scopriamo come.

Una volta scaricato l'eseguibile, si scopre che in realtà è un archivio autoestraente. Un doppio clic, quindi, permette di accedere alle funzionalità dell'applicativo, senza necessità di installare alcun componente.



Un clic su Next, permette di andare subito al primo passo della procedura.



Qui si richiede all'utente di procedere con una scansione anti-malware, suggerendo tutta una serie di strumenti gratuiti, pronti da scaricare e utilizzare al volo. Questi tool non sono obbligatori e l'utente è lasciato libero di usare il proprio antivirus preferito o quello già installato. Per una soluzione punta&clicca, consigliamo di dare uno sguardo a Dr.Web CureIt!. Dopo aver verificato che il sistema è pulito, procedere con un clic su Next.



Il terzo step prevede l'esecuzione del comando Check Disk integrato nel sistema operativo. Cliccando sul pulsante Do It, si avvia quindi la scansione dei dischi alla ricerca di eventuali errori. L'operazione richiede il riavvio del sistema operativo, quindi è consigliabile salvare eventuali risorse aperte prima di procedere. Al riavvio della macchina e a scansione conclusa, passare allo Step 3, con un clic sul relativo pannello.



Qui, si consiglia l'esecuzione di un'analisi sul file system. Come ben indicato dal programma, per Windows XP è necessaria la presenza del CD di installazione nel lettore, mentre le versioni più nuove del sistema operativo non hanno questa esigenze. Dopo la scansione, avviabile con un clic su Do It, si consiglia di riavviare il sistema operativo, prima di procedere con un clic su Step 4.



Questo passaggio è opzionale ma vivamente consigliato ogni volta che si esegue una riparazione automatica con tool del genere. Cliccare su Create per creare un punto di ripristino del sistema, mentre un clic su Restore ne consentirà il ripristino. Cliccare su Next per procedere.



A questo punto, entra in gioco il programma vero e proprio. Si hanno tre possibilità per procedere. Si può scegliere infatti una riparazione in Basic Mode, che procede a sistemare le caratteristiche di base di Windows, evitando i tuning più avanzati. Con Advanced Mode, invece, si permette al programma di eseguire una riparazione più fine, anche se le feature più rischiose vengono comunque mantenute disabilitate. Infine, in Custom Mode, l'utente ha la possibilità di scegliere cosa riparare e le scelte effettuate vengono memorizzate per gli usi successivi. Clic su Start per avviare la procedura di riparazione.



Nel caso si sia scelta la modalità personalizzata (Custom Mode), è possibile scegliere cosa riparare nel riquadro Repair Options. Un segno di spunta su Restart System When Finished permette di riavviare il sistema a operazioni concluse. Per avviare la procedura, cliccare quindi su Start e attendere il termine delle operazioni.
Al riavvio, si potrà sfruttare un sistema sicuramente privo di errori e più scattante. Per ogni problema, c'è sempre il punto di ripristino disponibile, come visto in precedenza.

Windows, più Seven che XP


L'ultima versione del sistema operativo Microsoft diventa l'OS più usato di Internet. In attesa del prossimo upgrade, gli uomini di Redmond parlano di utenti refrattari alle novità
 
Stando a quanto sostengono i dati raccolti da Statcounter, Windows 7 ha finalmente sorpassato Windows XP in fatto di popolarità presso gli utenti di PC connessi a Internet. "Seven" sarebbe dunque il sistema operativo più usato al mondo, con la prospettiva di incrementare ancora la propria quota di mercato e di restare tale per un periodo di tempo alquanto esteso.

Lo storico sorpasso di Windows 7 su Windows XP è avvenuto nei primi giorni di ottobre, dicono i dati di Statcounter, quando Seven ha collezionato il 40,18% di market share contro il 38,66% del suo oramai storico progenitore.

Numeri mediocri per Windows Vista, con una base di utenza dell'11.21% ma in discesa libera. E Mac OS X? In leggera crescita ma sempre marginale con il 7,27% del mercato.

I numeri di Statcounter arrivano a confermare le cifre del successo di Windows 7 già rese pubbliche da Microsoft durante l'ultima conferenza Build: 450 milioni di copie vendute e XP battuto. Il futuro di Seven è insomma roseo, ed è probabile che l'OS resti il più popolare per gli anni a venire vista la tendenza degli utenti a rispondere negativamente alle novità. Chiedere agli sviluppatori del discusso Windows 8 per ragguagli.







The Pirate Bay, colpevole anche il terzo admin


La giustizia svedese conferma la sentenza di condanna precedentemente inflitta a Gottfrid Svartholm. Ma il "pirata" che ha contribuito alla creazione di The Pirate Bay continua a essere irreperibile

Atto finale per la fase di appello dello "Spectrial", il clamoroso processo ai quattro responsabili della nascita di The Pirate Bay: dopo la condanna alla detenzione e a una salata multa inflitta a Peter "brokep" Sunde, Fredrik "TiAMO" Neij e all'uomo d'affari Carl Lundstrom, la corte svedese ha ora esteso il verdetto anche a Gottfrid "anakata" Svartholm.

Anakata, co-proprietario del servizio di hosting PRQ e creatore del tracker software Hypercube usato da The Pirate Bay, si era dato per irreperibile scampando alla sentenza emessa in conclusione del processo di appello, ma il tempo per presentarsi davanti alla corte è scaduto e i giudici hanno ora deciso di condannarlo in contumacia.

A Svartholm viene dunque comminata la pena originariamente stabilita nella sentenza di primo grado, vale a dire un anno di galera e il pagamento di una parte dei 4,4 milioni di dollari di danni riconosciuti all'industria dei contenuti a causa dell'infrazione di copyright veicolata attraverso i servizi di P2P di The Pirate Bay.


Resta tuttavia insoluto il mistero della scomparsa di Svartholm, ufficialmente in Cambogia e impossibilitato a presentarsi dinanzi alla corte svedese per motivi di salute. Con l'ufficializzazione della condanna di Anakata, è prevedibile che lo spectrial agli uomini del tracker BitTorrent più popolare continui con il ricorso alla Corte Suprema: Carl Lundstrom ha già aperto le danze tramite istanza presentata dal suo avvocato.






Gestire e Catalogare i tuoi Film e DVD


Organizza la tua collezione di film e video grazie al programma All My Movies.
All My Movies offre ciò che gli altri prodotti promettono solamente: un modo veramente veloce per organizzare il vostro archivio di film, DVD e anche Blu-ray


Basta inserire il nome del film/DVD o il codice UPC, e si ottiene tutto il resto direttamente da Internet.
Crea il tuo catalogo di film sul tuo PC e metti ordine tra i tuoi archivi. Questo programma recupera informazioni e dettagli da internet in modo da avere copertina del dvd, riassunto e recensioni del film, ecc…
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Di seguito uno screenshot del programma che mostra come potrai vedere i tuoi video e film catalogati:
All My Movies per organizzare e catalogare film
La prima cosa che bisogna fare è creare un nuovo database cliccando in alto su Database –> New
Una volta creato il database si può iniziare ad aggiungere la collezione dei tuoi Film e DVD inserendo titolo, descrizione, copertina, ecc… Se non hai queste informazioni è possibile recuperarli in automatico direttamente da internet grazie a questo programma:
Inserendo ad esempio il titolo del film e poi selezionando a destra il sito desiderato (es. film.tv.it) il programma in automatico troverà e inserirà le informazioni.
Potrai così creare velocemente l’archivio dei tuoi film e DVD per poi poter effettuare più velocemente ricerche e ottimizzare la catalogazione.
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