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martedì 13 settembre 2011

Le mani su Windows 8 Una nuova interfaccia

L'interfaccia di Windows 8 è strettamente legata a come il sistema operativo gestisce API, applicazioni e dati: molte delle qualità e delle caratteristiche di Windows 8 risiedono nella sua interconnessione con la Rete e con la nuvola, il luogo cioè dove possono venire conservate e scambiate informazioni utili a sincronizzare diversi device tra di loro. 

Come, lo decidono i "contratti" (contracts) che l'applicazione sceglie di sottoscrivere: se, ad esempio, prevede la possibilità di esportare dati verso un social network, non occorre partire dall'applicazione stessa per catturare i dati bensì è lo stesso sistema operativo a rilevarne la disponibilità e a consentire di pescarli in qualunque situazione e qualunque applicazione. Un po' come una clipboard, applicazioni diverse possono scambiare dati senza aver bisogno di prevederlo esplicitamente e senza bisogno di effettuare in modo esplicito il copia-incolla.

In ogni caso, non si possono comprendere le intenzioni dei designer se non si tiene presente lo scopo ultimo del loro sforzo: applicazioni totalmente immersive, che occupano ogni singolo pixel disponibile senza lasciare neppure le briciole a barre di stato, del titolo e ogni altro orpello inutile. Se occorre con una gesture si può mostrare qualcosa in più: nel caso di Internet Explorer, aggiornato alla versione 10 (anche questa preliminare), sfiorando l'estremità superiore compaiono le tab, mentre sull'estremità inferiore fa capolino la barra degli indirizzi. Un principio che in generale vale per tutte le app Metro: il contenuto al centro, e i controlli se ne stanno nascosti ai margini fino a quando non diventino indispensabili.



Ovviamente l'approccio minimalista non può essere universale: è per questo che da Windows 8 non sparisce il desktop, anche se non è più centrale nel paradigma di utilizzo. Il desktop, per così dire, è solo un ambiente "virtuale" nel quale far girare applicazioni di un certo tipo (legacy o che necessitano di interfaccia complessa: basti pensare a Photoshop o Excel): nulla vieta di usare, se lo si desidera, il vecchio Windows Explorer per navigare tra le cartelle, o continuare a usare tutte le applicazioni compatibili con Seven. Windows 8 rimane, come da tradizione, attento alla legacy e dunque inevitabilmente cede a qualche compromesso che tuttavia non sembra pregiudicare l'esperienza complessiva.

La developer preview di IE10 in versione Metro Style


Se, ad esempio, mentre ci si trova sul desktop si sente il bisogno di schiacciare il tasto Start (sulla tastiera o sullo schermo), si verrà catapultati nella nuova home screen: il crocevia di tutto assomiglia, come detto, a Windows Phone, da cui eredita look e concept. Ma c'è di più, sfiorando il lato destro dello schermo compare il riquadro degli "charme", ovvero i comandi più frequentemente utilizzati secondo Microsoft in un OS: ricerca, condivisione, start (home screen), scorciatoia verso i device e le impostazioni di base (volume, connettività, luminosità, notifiche, spegnimento). Anche qui prevale il minimalismo (tanto che BigM spinge i produttori a produrre driver Metro Style per stampanti e ogni altro device, in modo da condensare in pochi pixel settaggi e quanto altro occorra), ma il tradizionale pannello di controllo completo è disponibile via desktop.

Al contrario del desktop, infine, la nuova interfaccia non consente di tenere contemporaneamente in vista o sotto controllo più finestre per volta: il massimo del "multitasking", a meno di usare il desktop ove possibile, è tenere due applicazioni Metro aperte. Si sfiora la parte sinistra dello schermo e le si ridimensiona, con una che rimarrà comunque preponderante sull'altra che pure continuerà a mostrare contenuto aggiornato in tempo reale (esempio perfetto: si naviga mentre si tiene sotto controllo Twitter). È uno di quei compromessi che faranno storcere il naso ai power user, ma che pare del tutto ragionevole per la stragrande maggioranza del pubblico.

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