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martedì 13 settembre 2011

Le mani su Windows 8 Conclusione



Windows 8 non è il sistema che gli smanettoni hanno sempre sognato. Microsoft si è guardata bene, per il momento, dal garantire che certe caratteristiche siano definitive o dallo specificare come intende distribuire e vendere il suo OS: è indubbio comunque che aspetto estetico e funzioni del nuovo Metro Style siano una rincorsa a quell'estetica e appeal che negli ultimi anni hanno fatto la fortuna di Apple e Google



La nuova home screen è bella e affascinante da utilizzare, ma ha dei limiti e delle caratteristiche che fanno storcere il naso a chi utilizza il PC da anni in modo intensivo: due finestre, due applicazioni, per quanto eccellenti sotto il profilo della leggibilità sono poche per certi tipi di lavoro.

A ogni modo, un po' come la riga di comando e il terminale sono sopravvissuti all'avvento delle finestre, il desktop sopravvive alla rivoluzione della metafora di utilizzo del personal computer: si trasforma in un'appendice del Metro Style, ma è sempre presente e non pare "depotenziato" per spingere gli utenti altrove. I produttori di applicazioni complesse e professionali potranno continuare a restare fedeli a interfacce consolidate e familiari per gli utenti, e resta possibile affiancare più monitor per avere a disposizione tutti i pixel necessari a gestire desktop ampi e affollati di finestre.

Il desktop resta al suo posto

Per un motivo o per l'altro, tuttavia, Microsoft sceglie di rincorrere la concorrenza sul piano dell'estetica e sul terreno consumer: è senz'altro un terreno familiare quello del mercato degli utenti finali, ma sembra quasi stridere con quanto si vede altrove (HP tanto per citare un esempio). La mossa di BigM di restare fortemente legata e tenere ampiamente in considerazione quel mercato consumer mainstream, che tanto complicato è da gestire per la sua natura articolata e fatta di nicchie infinite, sembra quasi un azzardo tanto è coraggiosa. Ad ogni modo, non è escluso che possano esistere specifiche versioni di Windows 8 pensate e organizzate per gli utenti che preferiranno fare a meno di Metro Style: la trasformazione di Visual Studio rende evidente che Microsoft punti da qui in avanti a promuovere la nuova metafora di utilizzo, e che anche le applicazioni che resteranno sul desktop dovranno fare i conti con la nuova estetica e le nuove interfacce (e le nuove API).

Windows 8 non è completamente originale nelle sue funzionalità, ma sarebbe sbagliato sostenere che abbia imitato il lavoro altrui: il ricorso alle gesture richiama ovviamente Apple e OS X, ma Microsoft ha ridotto al minimo il numero di interazioni possibili in modo da non affollare la testa degli utenti con tutte le possibilità offerte dal tocco a una, due, tre o quattro dita. Familiarizzare con il touch e la nuova interfaccia è semplice, e il fatto di lasciare piena compatibilità con mouse e tastiera ("non c'è niente di cui vergognarsi ad usarli", dicono) permette a tutti di iniziare a usare il nuovo OS in pochi minuti.

Convincere l'utenza professionale, tuttavia, a migrare a Metro Style sarà un'impresa interessante: la carta che Microsoft sceglie di giocare è quella del valore aggiunto sotto il profilo tecnico, dei molti cambiamenti offerti sotto il profilo della sicurezza e della gestione del sistema (basti pensare all'adozione di serie di Hyper-V e quindi di una virtualizzazione completa in un sistema operativo consumer), ed è indubbio che certe funzionalità solleticheranno il palato di quelle nicchie di utenti più evoluti che non vorranno fare a meno di certe possibilità.

Windows 8 è comunque arrivato solo alla Developer Preview: ha fatto il suo debutto pubblico e poco altro, non ci sono informazioni precise e definitive su quali caratteristiche avrà la versione finale che è suscettibile di cambiamenti anche drastici (basti pensare che alcune delle funzioni mostrate durante le demo non sono neppure disponibili nella versione distribuita al pubblico di Build). Il lavoro svolto fino a qui pare interessante e sicuramente sarà accolto con favore dal pubblico: non da tutto, ma per la gran parte degli utenti si tratta di un passo in avanti che semplificherà la gestione del computer potendo fare a meno di preoccuparsi di parametri di configurazione e procedure di gestione complesse del software.

La decisione di Microsoft di non eliminare il desktop e gli strumenti ormai tradizionali come il Pannello di Controllo potrebbe risultare premiante: le nicchie dei power user non saranno costrette a guardare altrove, potranno continuare a usare il proprio software sul desktop come hanno fatto fino ad ora e godranno anche di parecchie innovazioni sul piano tecnico. Se questo basti non si può dirlo ora, con le urne ancora aperte e con un OS che è tutto tranne che definitivo, ma come sempre per BigM la legacy costituisce una forza e una debolezza a seconda di come la si intenda.

Windows 8 mantiene molte delle caratteristiche positive viste in Windows 7: il sistema è ulteriormente irrobustito, tiene conto di una presenza pervasiva delle reti wireless (gestisce in modo nuovo anche la connessione 3G/4G direttamente a livello di OS) e va incontro alle necessità di mobilità ed efficienza ormai tassative per il mercato degli utenti finali. Lo fa con un approccio e uno stile che sono chiaramente Microsoft, pur cedendo alla tentazione di introdurre novità nell'interfaccia che allontanano non poco dalla ortodossia. In attesa di capire di più su come saranno gestite le varie versioni che sicuramente renderanno flessibile l'acquisto di Windows 8, vale la pena sospendere il giudizio: ad ogni modo, quello che esce dalla Build di Los Angeles è un sistema operativo che accetta la sfida della concorrenza e prova a rilanciare con idee proprie.















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